venerdì 27 febbraio 2015

COMPLIANCE: DI COSA STIAMO PARLANDO?

Di qualcosa che esiste già, ma forse pochi ci hanno fatto caso. Un’esigenza, una professione, una nuova e reale opportunità in un mondo che cambia e interagisce sempre più, nel quale diventa indispensabile gestire la complessità e l’adeguatezza alle norme.

E’ di oggi un articolo sul Sole 24 Ore che affronta il problema del Compliance Officer nelle banche. “Ha il compito”, vi si legge, “di supervisionare e gestire le tematiche di compliance all'interno dell'organizzazione, assicurando che la struttura sia conforme ai requisiti dettati dalla regolamentazione e che le risorse stiano rispettando le politiche e le procedure interne”.
Si afferma inoltre che tale funzione, indipendente, ha il compito di assicurarsi che, in primis il cda, quindi tutto il management e i dipendenti, si attengano alle regole dettate da agenzie ed enti regolatori (a esempio, Consob) per decreti come il 231. Le politiche aziendali devono essere seguite e rispettate, e il comportamento interno dovrà essere conforme agli standard adottati.
Il Compliance Officer è descritto nell’articolo come una delle figure oggi più richieste in Italia, e vengono indicate retribuzioni medie che vanno dai 50.000 ai 150.000 € lordi annui, a seconda dell’esperienza.
La nota che vorremmo fare è solo questa: se nelle banche questa figura ha acquisito da tempo tale rilevanza, la nuova norma ISO 19.600:2014 non ha fatto altro che recepire un’esigenza attualissima.

Prima daremo delle risposte e meglio sarà.


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